Eduardo De Filippo, dal suo balcone nel 1945 racconta in modo mirabile che la felicità si trova nelle piccole cose, anche nel sorso di un caffè realizzato alla perfezione. Non desta quindi stupore scoprire che il 97% degli italiani lo ama ardentemente, che quattro sono le tazzine bevute ogni giorno e la preparazione casalinga con la moka è ancora la più gettonata e raggiunge l’87% delle preferenze.
Il caffè ha frequentemente occupato un posto di rilievo anche nella cinematografia internazionale. Non è difficile ritrovarlo nei vecchi film western in cui i "cowboy" ne sorseggiavano grandi tazze fumanti davanti ad un falò. Basti pensare a I Cavalieri del Nord Ovest, Ombre Rosse o Un Dollaro d’Onore. Lo ritroviamo anche in Jhonny Guitar in cui l’ex pistolero Jhonny Logan esclama “Niente di meglio che una fumata ed una tazza di caffè” o in Balla coi Lupi in cui il protagonista lo utilizza come mezzo di scambio con gli indiani Sioux.
Inoltre in Casablanca la protagonista rimpiange il caffè di un bar a lei caro, in Vertigo il caffè viene addizionato con del veleno e si trasforma in arma del delitto, in Coffee and cigarettes è addirittura il filo conduttore di una serie di cortometraggi. Ma colui che più di tutti ha riservato un posto centrale al caffè nelle sue commedie è stato Antonio De Curtis.
Lo ritroviamo infatti a sorseggiare caffè corretto in Totò Terzo Uomo, a lamentarsi del sapore dell’espresso con la cameriera in I Due Marescialli, ad utilizzarlo come mezzo per spiegare il capitalismo al coprotagonista in La Banda degli onesti. O ancora a recitare, nel film I Tartassati: “…prendo tre caffè alla volta per risparmiare due mance!” e a sorseggiarlo direttamente dalla moka in Sua Eccellenza si Fermò a Mangiare.
Che sia un espresso ristretto o lungo, macchiato caldo, corretto per gli audaci o all’americana per i più spericolati, questa bevanda dalle esotiche origini ma con vera dimora in Italia, accompagna il nostro quotidiano e ha fatto innamorare anche il grande schermo.
A questa magica pozione si dedicano titoli di film (Caffè di Cristiano Bortone, 2016) si mettono a punto teorie economiche (La banda degli onesti, 1956) e si fanno vere e proprie classifiche del gusto (C’è posta per te, Nora Ephron, 1998) a dimostrazione che la sua aromatica potenza può essere una vera star cinematografica.
Il caffè diventa protagonista o magnifica spalla attoriale.
Nonna Cialda tramite la propria pagina del social Facebook dedicherà uno spazio al cinema con post e fotografie a tema. #cinemacaffè
Paragrafi tratti dal sito ufficiale Caffè Carbonelli e Fox live
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